Luigi Vulcano

Intervista a Luigi Vulcano

Intervista a Luigi Vulcano

SCOPRI L’OLIO BIOLOGICO

Luigi Vulcano, pioniere dell’agricoltura biologica, e titolare dell’omonima Azienda Agricola
Vulcano , dagli Anni ‘80 produce Olio di Oliva Extravergine Biologico di altissima qualità.

Luigi Vulcano è stato, nel suo campo, uno tra i primi ad esplorare le possibilità che l’agricoltura biologica poteva offrire. L’Olio Biologico prodotto nel 1992 è stato il primo di una lunga serie, aprendo la strada ad un’innovativa filiera produttiva che ad oggi si distingue ed è riconosciuta per la sua qualità ed eccellenza. Nel 1996, infatti, il Signor Vulcano, entusiasta dei risultati che aveva raggiunto, decide di convertire tutta la filiera nella direzione del biologico.

Luigi Vulcano spiega che questa decisione ha motivazioni diverse, legate all’amore per l’olio di qualità ma anche al sentimento intenso che lo lega alla sua terra: “La mia è stata una scelta legata all’amore che ho per la terra, e alle mie origini. Vorrei preservarla il più possibile, ecco perché ho convertito l’azienda a Biologico”.

Essere un’azienda Biologica è una scelta coraggiosa

Essere un’azienda Biologica, nel 2022, nell’epoca della globalizzazione, dei prodotti a basso costo di produzione ed ad alto rendimento economico, è una scelta molto coraggiosa. Tutti i processi aziendali, dalla coltivazione alla trasformazione, devono rispettare rigidi standard, e controlli di qualità.

La produzione, ad esempio, scende del 30%, rispetto alle canoniche produzioni intensive. Ma per il rispetto dell’ambiente, e per un prodotto nobile ed eccellente, si rinuncia ad una parte di prodotto: per la qualità si sacrifica, e con ottimi motivi, la quantità.

Chiediamo al Sig. Vulcano come è andata la raccolta di quest’anno, un difficile 2022.

Luigi Vulcano risponde che quest’ultima è stata un’annata particolarmente impegnativa, soprattutto a causa degli aumenti di prezzo delle materie prime. Ma le difficoltà non si sono limitate ai rincari: le temperature eccessive, e la carenza di pioggia, hanno costituito una vera e propria sfida per la produzione. Si è assistito ad una riduzione nella quantità di olive prodotte dall’azienda. “È stata una vera e propria sfida mantenere gli standard di qualità a cui siamo abituati: questo anno Il raccolto è iniziato il 20 ottobre, ed è finito ai primi di dicembre. Ma ce labbiamo fatta!”, ci racconta contento il Signor Vulcano.

Il Signor Vulcano ha, nel corso degli anni, diversificato la gamma dei prodotti: l’Azienda offre infatti molte varietà di oli di qualità, dal Nocellara del Belice, al Carolea, al Coratina, al Tondina e al Dolce di Rossano.

Questo perché nel corso degli anni la partecipazione ad eventi diversi, non ultimi concorsi, ha portato un arricchimento del nostro bagaglio di olicultori, tramite la contaminazione e la condivisione tra produttori diversi.

La ferma volontà di un continuo miglioramento porta l’Azienda ad esplorare e tentare nuove strade, diversificando l’offerta al pubblico: il punto di partenza per un percorso del genere è inevitabilmente la ricerca di nuove varietà e di originali abbinamenti.

Ad esempio, la Nocellara del Belice proviene dalla Sicilia: il clima è simile al nostro, perché non provare ad ottenere un prodotto di eccellenza da questa meravigliosa varietà di olive? La Coratina, poi, proviene dalla Puglia, mentre la Dolce di Rossano invece è una varietà di oliva autentica e tipica della zona.

Ogni cultivar si esprime in modo differente. ll contesto in cui la pianta cresce incide notevolmente sulla qualità e sulla produzione. Bisogna averne cura, e ricreare attorno alla pianta tutte le condizioni di cui necessita per dare il meglio di sé.

Negli ultimi anni, abbiamo deciso dai dedicare maggiore spazio  alla coltivazione della Dolce di Rossano: una pianta autoctona, calabrese e resiliente ai fattori climatici degli ultimi anni.

La scelta biologica rappresenta in un certo qual modo un ritorno al passato, ma nella prospettiva dell’arricchimento, del recupero di ciò che era di valore, da arricchire e potenziare, però, con nuove conoscenze, con le nuove tecnologie, nell’ottica della valorizzazione del territorio e delle sue ricchezze.

La pianta Dolce di Rossano richiede meno acqua di altre varietà e si adatta con minori difficoltà ai cambiamenti climatici. Nel nostro terreno abbiamo sia cultivar centenari che più giovani.
La sperimentazione ha indotto l’Azienda a capire che le piante del posto possono dare moltissimo, e che la chiave per il successo è valorizzare il prodotto del posto grazie anche al connubio di esperienza, conoscenza, tecnologia e amore.

 

Ma qual’è la varietà preferita del Sig, Vulcano?

Stenta a rispondere perché per lui ogni varietà è un po’ come una figlia: come si possono fare preferenze? Preferisce risponderci attraverso le scelte dei suoi clienti, in Italia e all’estero, un mercato che l’azienda esplora grazie alle nuove piattaforme digitali.
La Germania ad esempio, come il resto d’Europa, del resto, apprezza molto l’olio italiano, e soprattutto il  biologico.
L’Azienda esporta molta Dolce di Rossano perché ha un gusto leggero e piacevole, adatto a tutti.

Pianta dolce di Rossano

 

Pioniere del biologico: un nuovo paradigma, un’innovativa cultura aziendale

Investiamo nella tecnologia. Abbiamo un impianto di produzione a ciclo continuo per garantire l’ottima qualità del prodotto. La nostra azienda, inoltre, è dotata di pannelli solari: il primo progetto è nato nel 2005 e il primo impianto, di conseguenza, è stato costruito nel 2009.

Negli ultimi anni si parla tanto di economica circolare: Luigi Vulcano è stato un pioniere anche in questo senso. Un chiaro esempio, ci spiega, di questo tipo di economia applicata all’olivocultura è l’utilizzo della sansa: l’Azienda non vende la sansa, ma la composta e la riutilizza come fertilizzante per i terreni.

Ad oggi il Signor Vulcano conduce l’Azienda col prezioso aiuto di sua figlia, l’Avv. Caterina Vulcano, che, come il padre, ama la sua terra ed è anche Sommelier dell’olio.

 

Lavaggio delle Olive Vulcano

Per Luigi e Caterina Vulcano il biologico non è solo una modalità produttiva, ma una vera e propria cultura, uno stile di vita.

Il passaggio al biologico, spiega il Sig. Vulcano, non è stato semplice, all’inizio: si è trattato di un vero cambiamento culturale, che ha coinvolto tutta la forza lavoro e produttiva dell’azienda. Per anni c’è stata la la cultura della quantità a scapito della qualità ha dominato i mercati, compreso quello dell’olio. Alcune persone coraggiose, tra le quali anche Luigi Vulcano, lavorano da anni per ribaltare questo paradigma produttivo, convinte che eccellenza ed alta qualità siano un’ottima motivazione per sacrificare la quantità.

Ulivi centenari mirto crosia
ulivi centenari a mirto crosia

 

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